Insicurezze, Vulva & Pornografia: come superare disagi e stereotipi imparando a celebrare la propria unicità

Insicurezze, Vulva & Pornografia: come superare disagi e stereotipi imparando a celebrare la propria unicità

C’è un momento preciso nella vita di ogni donna in cui, alla lunga lista di insicurezze che la società le carica sulle spalle, se ne aggiunge una nuova, inedita, segreta e dunque ancora più potente: quella legata all’aspetto della propria zona intima. Come se non avessimo già abbastanza da ridire sul nostro corpo, sul nostro volto, sui nostri capelli, a un certo punto anche le nostre parti intime sembrano urlare al mondo quanto dovremmo essere profondamente diverse da come siamo.

Nel tentativo di comprendere questo fenomeno, non possiamo fare a meno di pensare al mondo della pornografia. Poiché la rappresentazione degli organi genitali femminili nei media tradizionali è pressoché inesistente, spesso il primo confronto con il corpo delle altre – e i conseguenti stereotipi di perfezione – avviene proprio attraverso il porno. Qui, le vagine vengono rappresentate secondo un modello unico: pelle liscia, colorito uniforme, anatomia perfettamente simmetrica, senza peli (figuriamoci rossori e follicoliti) … Insomma, un ideale estetico che ha ben poco a che fare con la varietà e la diversità naturali, ma che finisce per influire profondamente sulla percezione di noi stesse.

Va detto che, quando parliamo delle insicurezze legate all’aspetto della nostra zona V, in realtà ci stiamo riferendo soprattutto all’aspetto delle labbra vaginali, una parte del corpo di fondamentale importanza e naturalmente diversa da donna a donna. Secondo uno studio di Healthline, esistono otto forme comuni di labbra vaginali, che spaziano dalle labbra interne lunghe e pendenti a quelle più corte e simmetriche, dalle asimmetriche alle più prominenti. In altre parole, non c’è un "tipo giusto". Eppure, nel porno mainstream, tendiamo a vedere sempre lo stesso tipo di corpo, che non riflette la ricchezza e la varietà di ciò che è veramente comune tra tutte noi. Non sorprende, quindi, che la labioplastica – un intervento che modifica le labbra vaginali per renderle più piccole, uniformi e simmetriche – sia una delle chirurgie estetiche in più rapida crescita.

Ci ritroviamo così a crescere con una rinnovata insicurezza che ci spinge a vivere con ansia da prestazione, a chiedere di spegnere la luce ai nostri partner, a giustificarci prima di fare sesso, dicendo che la nostra vulva è un po’ strana, scusandoci per qualcosa che in realtà è del tutto normale. Uno scenario complicato, senza dubbio.

Ma la buona notizia è che il futuro sembra portare con sé aria di cambiamento. Negli ultimi anni, c’è stata una crescente consapevolezza e apertura sul tema della bellezza femminile e della rappresentazione dei corpi. Se la pornografia è una parte della nostra vita, possiamo comunque esplorare alternative più inclusive ed etiche: produzioni che rappresentano una varietà molto più ampia di corpi, generi e sessualità, offrendo una visione più sana e autentica della bellezza. Un grande aiuto per rafforzare la nostra autostima, farci sentire valorizzate e ricordarci che non esistono corpi sbagliati, soprattutto nel sesso.

Inoltre, sempre più donne stanno riscoprendo il potere di amarsi per quello che sono, piuttosto che cercare di assomigliare a uno stereotipo. Questa rivoluzione passa anche attraverso il dialogo, la creazione di comunità online e brand come Kysh Cosmetics, che promuovono un’idea di bellezza inclusiva, celebrando la diversità e il self-care come strumenti per migliorare il nostro rapporto con noi stesse.

Oggi, come ogni giorno, vogliamo ricordare a ogni donna che la bellezza non è qualcosa che ci viene imposto dall’esterno, ma un percorso che parte dal rispetto per il nostro corpo e per le sue peculiarità. Piuttosto che inseguire un ideale irrealistico, dobbiamo celebrare il nostro corpo nella sua interezza, prendendoci cura di esso con amore e consapevolezza. E perché no, anche con i prodotti giusti, naturalmente rispettosi della sua delicatezza. Perché ogni donna è preziosa e unica, e la vera felicità nasce dalla capacità di abbracciare noi stesse, proprio come siamo.

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